Problemi della scienza
§ 10, Assoluto e relativo: l'assoluto nel moto.
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la constatazione sensibile di essa come effetto muscolare, si compie in modi diversi per un corpo in moto, a seconda della velocità con cui la nostra
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L'equazione fondamentale del moto di un punto materiale
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1) fissare il sistema di riferimento rispetto a cui sono definiti il moto e la forza
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In mancanza di un sistema di corpi, che ragionevolmente potesse prendersi come fisso a preferenza di altri, si è voluto dare al moto assoluto un
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potrebbe attribuire un significato al moto assoluto, definito nel modo detto innanzi.
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Il postulato dell'etere può in tal modo condurre ad attribuire un senso positivo al moto assoluto?
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. un'azione ritardatrice di attrito esercitata dall'etere sulla materia in moto, postulando in sostanza, in luogo della legge d'inerzia, la tendenza dei corpi
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semprerelativo. Ciò può esser fatto sia riferendosi al moto di un punto materiale, sia al moto di un corpo solido, nel qual caso la Dinamica permette di
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2) sistemi rispetto a cui l'equazione del moto è diversa e più complicata.
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A tal fine prendiamo come punto di partenza la legge newtoniana del moto, e distinguiamo i sistemi di riferimento in due categorie:
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ma ciò avviene perchè la nuova forza opponendosi al moto agisce soltanto sul materiale che ci trasporta, non sulla nostra persona.
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esamineremo nel § 22, delle apparenti forze non posizionali che agiscono sui corpi in moto, le quali corrispondono alle forze centrifughe composte del
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Possiamo ritenere schematicamente questi casi di moto, come casi in cui il moto è indipendente dalle condizioni fisico-chimiche del mobile, salvo a
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ricondurre più tardi il riconoscimento di codesta indipendenza alla esplorazione del campo di forze in cui avviene il moto.
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in virtù della legge del moto si traduce in un «rapporto fra le accelerazioni dei punti materiali in moto».
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§ 21. Legge fondamentale del moto.
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La legge fondamentale del moto di un punto materiale si compendia, come abbiamo detto, nell'equazione vettoriale
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La Lex II viene interpretata come esprimente da sola l'equazione generale del moto
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Volendo istituire una analisi dei fatti supposti dalla legge del moto, conviene anzitutto richiamare le circostanze dello condotto.
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Interpretiamo dunque il testo newtoniano in questo senso: la Lex II si riferisca al moto incipiente, la Lex I al moto su cui non agiscono forze; la
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Riscontriamo i fatti supposti dalla legge del moto incipiente, dove si ritenga dunque che la forza sia definita staticamente, nell'equilibrio che
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Abbiamo accennato che la legge generale del moto si ottiene integrando la legge del moto incipiente (Lex II di NEWTON) con quella d'inerzia, e
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I postulati I.... V, che esprimono la legge fondamentale del moto incipiente, valgono pel movimento (incipiente) relativo ad un sistema qualsiasi cui
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La legge del moto incipiente afferma che: se si riferiscano a β tanto la forza agente su P quanto il moto di P stesso, la forza è (in senso
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1) la prima è che noi ci restringiamo al caso del moto incipiente, nel quale soltanto può parlarsi propriamente di forza definitiva in modo statico;
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Osserveremo ancora che nella legge d'inerzia particolare, si distinguono due supposizioni: la conservazione della direzione nel moto, e la
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4) legge del moto incipiente (post. I-V, § 21);
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La prima è conforme all'intuizione geometrica del moto, se si pensano le forze come «azioni dei corpi», poichè un punto su cui non agiscano forze ci
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Deriva da ciò che ogni altro principio determinante il moto di sistemi siffatti,
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2) Si possa valutare la massa del corpo in moto, e la sua distribuzione (densità).
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Osserviamo dei corpi elastici, che si muovono urtandosi fra loro. Appaiono tre momenti del fenomeno: moto, forza e moto. La forza, uscente dal campo
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Abbiamo già rilevato (cap. V § 20) che la critica delle circostanze determinanti del moto tende a distinguere:
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Si può togliere questa difficoltà supponendo un moto di contrazione o di dilatazione continuo, invece che alternativo.
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La teoria di LORENTZ lascia prevedere la possibilità di constatare il moto della materia rispetto all'etere, cioè un vero moto assoluto che non
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L'equazione vettoriale del moto di un elettrone si può porre sotto una forma analoga all'equazione newtoniana del moto di un punto materiale
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Ciò significa appunto che, per velocità piccole, vale in via approssimativa come legge del moto dell'elettrone la legge newtoniana.
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Si deduce quindi che le leggi del moto di un corpo, riguardato come punto materiale, sono le stesse che reggono il moto di un elettrone; cioè il
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Ma trattandosi di velocità piccole rispetto alla velocità della luce, questo moto esterno non modifica sensibilmente la massa elettro-magnetica.
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Ora mg è la somma dei vettori corrispondenti agli elettroni che costituiscono il corpo (punto materiale) in moto, e dipende quindi:
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2)circostanze esterne al moto di P, cioè il campo di forze definito da A, B,.C....;
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In definitiva la previsione del moto futuro di P viene dedotta dal sovrapporre la conoscenza di queste circostanze determinanti:
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con un'ipotesi. di solidarietà del campo di moto, lasciando fermi i principii dell'equilibrio e del moto incipiente.
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ed esterne nei fenomeni di moto, e riesce infine ad esprimere un'ipotesi di solidarietà di tutte le cose sensibili.
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Il grado di piccolezza non può essere fissato a priori, poichè esso dipende fra l'altro dal sistema di riferimento del moto.
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determinanti del moto, interni ed esterni al corpo mobile, viene integrata con un postulato di eredità (influenza determinante del moto passato) o di
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In che rapporto stanno tali affermazioni col principio cartesiano che tutto, nel mondo fisico, si spiega coll'estensione ed il moto?
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§ 6.Il moto perpetuo.
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Abbiamo veduto come il problema del moto perpetuo faccia capo ad un elemento quantitativamente invariabile nelle trasformazioni dell'energia.
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Ora un rapporto siffatto resta stabilito dal principio della conservazione dell'energia, per cui appunto il moto perpetuo, come esso è comunemente
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